Brevetti europei: da oggi si vede a colori (finalmente!)

Una notizia che mi entusiasma: da oggi, 1° ottobre 2025, l’EPO accetta disegni a colori (o in scala di grigi) per le domande di brevetto depositate per via elettronica.
Per chi vive di tecnica e brevetti è quasi un cambio di linguaggio!

Per anni quando dovevo distinguere canali, layer o stati in una tavola, ho usato tratteggi di ogni genere, puntinati/misti e spessori diversi. Funziona certo, ma è una seconda lingua un po’ criptica. Con l’apertura al colore posso finalmente dire “questo è il percorso attivo” oppure indicare chiaramente le diverse linee nei grafici pur mantenendo il medesimo tratto continuo e lo stesso spessore. E non parliamo delle sezioni complesse che, una volta esaurite le campiture al tratto, si potevano trasformare in un autentico rebus!
Altri casi concreti: micrografie in biotech con marcature cromatiche; schemi di elettronica/UI dove il segnale cambia stato; meccanica di precisione con componenti che interagiscono su piani diversi; chimica di processo con linee di flusso.
In tutti questi contesti il colore non decora: informa.

Naturalmente restano le regole del gioco che già conosciamo e usiamo da sempre: le tavole devono avere contrasto adeguato e risultare chiare a 300 dpi. Formato A4, margini corretti, lettering leggibile anche se riduco le figure a due terzi, numerazione pulita. Insomma, cambiano i pigmenti, non la disciplina.

⚠️  Il tema della riduzione in scala delle figure è importante: la scelta di utilizzare certi colori chiari o l'accostamento di due cromie differenti senza sufficiente contrasto tra loro, potrebbe peggiorare la leggibilità delle immagine dopo la riduzione in scala. Tenetelo presente!

Veniamo a due punti pratici.
Primo, vale solo per il deposito elettronico. Se inviate cartaceo, si resta in bianco e nero.
Secondo, la domanda cruciale: “Ma poi in pubblicazione torna tutto in bianco e nero?”. La risposta è no. Per i depositi elettronici da oggi, il colore rimane: si vede nell’ispezione fascicolo, nella pubblicazione A e, se il brevetto viene concesso, nella pubblicazione B. Quello che depositate è quello che il pubblico vedrà.
Questo mi piace perché allinea il modo in cui presentiamo l’invenzione al modo in cui vogliamo che venga compresa.

Anche gli emendamenti presentati elettronicamente dal 1° ottobre possono includere colore o scala di grigi, sempre senza introdurre nuova materia. Qui la buona pratica è semplice: fate in modo che le figure “colorate” non dicano nulla che la descrizione e le rivendicazioni non dicano già a parole. Il colore serve a far capire prima, non a dire cose nuove.

Un pensiero sul PCT: nella fase internazionale la pubblicazione resta generalmente in bianco e nero. Tuttavia se esiste una versione a colori “as filed” disponibile su PATENTSCOPE e citata nella pubblicazione internazionale, quando l’istanza entra in fase europea l’EPO può trattare e pubblicare anche in colore.
Se lavorate su percorsi internazionali vale la pena pianificarlo: evitare disallineamenti tra versioni è un favore che fate a voi stessi e ai vostri esaminatori.

Se devo riassumere in una riga: da oggi abbiamo uno strumento in più per fare bene quello che facciamo ogni giorno, cioè rendere comprensibile l’invenzione. Il colore non è un orpello ma un canale informativo che, usato con criterio, riduce ambiguità e fraintendimenti.

Chiudo con i riferimenti per chi ama leggere alla fonte. La base è la Decisione del Presidente dell’EPO del 7 luglio 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale EPO, OJ 2025, A49, in vigore dal 1° ottobre 2025. È il testo che consente i disegni a colori o in scala di grigi per i depositi elettronici, richiede contrasto adeguato e leggibilità a 300 dpi e abroga la precedente OJ 2022, A113.

A questa si affianca l’Avviso del 5 settembre 2025, OJ 2025, A57, che chiarisce tre aspetti chiave: colore visibile in ispezione e in pubblicazione per i depositi elettronici dal 1° ottobre, ammissibilità del colore negli emendamenti elettronici e coordinamento con PCT/Euro-PCT quando esiste una versione a colori su PATENTSCOPE.

Se preferisci una lettura scorrevole, questa è la news EPO che raccomando ai clienti.
Per chi fa PCT, il riferimento pratico resta il capitolo EP della PCT Applicant’s Guide con i passaggi su PATENTSCOPE e pubblicazione.
E per contestualizzare la svolta, ecco OJ 2022, A113, la decisione che A49 ha superato. (https://www.epo.org/en/legal/official-journal/2022/12/a113.html)
Sono letture brevi e molto chiare, e aiutano a impostare bene template e procedure interne.

Io ho già iniziato ad aggiornare i miei template di tavole: palette sobrie, contrasti netti, test di leggibilità a 300 dpi e check finale dopo riduzione.
Se volete adottare la stessa linea guida partite da qui: deposito elettronico, contrasto, coerenza con il testo. Il resto verrà naturale.

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